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The elf on the shelf

elfo di carta

Ho nel cassetto questo progetto di Elfo in cartoncino da un paio di anni.

Poi come sempre il tempo scivola via, il lavoro e mio figlio occupano interamente le mie giornate, e nel frattempo mi sono scappati un paio di Natali! Quest’anno finalmente sono riuscita a realizzarlo. Ma mentre ci lavoravo mi sono accorta che in realtà questo elfo “da libreria” esiste già come idea, e forse inconsciamente l’ho assorbito “dal sentire comune”. O dalla valanga di immagini che vedo quotidianamente in internet.

Elf on the shelf, l’elfo sulle mensole è infatti una tradizione americana piuttosto recente  che sta ormai prendendo piede anche in Italia.

Ma cos’è l’elf on the shelf e perché a dicembre anche i social si riempiono di strani elfi in pose e attitudini assurde, taggate con l’hastag #elfontheshelf? Come si è creata questa tradizione?

Tutto è cominciato a partire da un libro “The elf on the shelf, a Christams tradition” scritto da Carol Aebersold e dalla figlia Chanda Bell e illustrato da Coë Steinwart, contenente anche un piccolo pupazzo di elfo, dall’aspetto decisamente vintage.

Il libro è in rima e racconta la storia di Babbo Natale e dei suoi fidati elfi che fanno visita ai bambini a partire dal giorno del Ringraziamento (dal primo dicembre in Italia) fino alla vigilia di Natale per controllarli e riferire tutto al “loro capo”. Ogni giorno l’elfo destinato ad una casa rimane immobile e “studia” l’operato della famiglia che lo ha adottato per poi animarsi di notte, quando tutti dormono, tornare al Polo Nord tramite l’apposita porta elfica (che gli americani si divertono a costruire in un angolino dell’abitazione) e riportare a Babbo Natale le azioni, buone e cattive, che hanno avuto luogo durante la giornata. Prima che la famiglia si svegli ogni mattina, l’elfo torna e si nasconde in un posto nuovo, facendo vari scherzi (da qui le foto bizzarre che compaiono sui social). La regola per i bambini americani è di non toccare mai l’elfo. A parte questo divieto, grandi e bambini possono parlare al proprio elfo e dirgli tutto quello che vorrebbero riferire a Babbo Natale. La storia si conclude il 25 dicembre, quando l’elfo torna al Polo Nord fino all’anno successivo.

E’ un gioco davvero molto amato dai bambini e che rende ancora più magica l’attesa del Natale.

Il libro non è mai stato tradotto in Italia, ma ci sono delle versioni anche nostrane, un po’ semplificate: l’elfo non è per esempio una vigile sentinella di Babbo Natale, e può essere toccato dai bambini.

A me invece l’idea di quest’occhio magico che veglia sulla casa piace parecchio! Anche se il motivo che mi  ha spinto a disegnare questo elfo di carta è stato più che altro decorativo. Inoltre mi piaceva molto il fatto che con i giusti equilibri un pezzetto di carta può diventare un pupazzo in grado di stare seduto da solo!

file da stampare

Dunque ecco il file che ho preparato per voi. Ci sono tre elfi: il primo è illustrato da me, per chi vuole solo ritagliare e decorare la propria libreria; il secondo è da colorare come si desidera; il terzo è solo una sagoma, che il bambino può inventare come vuole!

Scaricate gratuitamente da qui il file, e mi raccomando, stampatelo su cartoncino:

Questa è un’attività molto carina da fare anche il giorno di Natale per divertire i piccoli ospiti di casa!

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