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Giro Giro Tondo: il design per i bambini alla Triennale di Milano

In occasione del Salone del Mobile 2017, La Triennale Design Museum ha inaugurato la straordinaria mostra “Giro Giro Tondo – Design for Children ” interamente dedicata al design applicato al mondo dei bambini.

Naturalmente, visto il tema, la mia curiosità era immensa e sono corsa subito a vederla, nonostante l’esposizione prosegua fino a febbraio 2018!

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Già dalle scale che portano al primo piano della Triennale ho cominciato a sorridere: per accedere all’esposizione bisogna infatti camminare sul gigantesco naso di Quadratino, il monello dalla testa quadrata e dal ciuffo nero disegnato da Antonio Rubino per il Corriere dei Piccoli nei primi anni del ‘900.

Appena sono entrata a Giro Giro Tondo – Design for Children ho capito che il divertimento, il gioco e l’ironia sarebbero state le caratteristiche di tutto l’allestimento curato da Stefano Giovannoni: mi sono ritrovata infatti  in una sala buia con la versione ingigantita di alcuni oggetti di design italiano iconici chiaramente ispirati al mondo dei bambini: il tavolino con lo Gnomo di Kartell, la poltrona di Mendini, gli accessori Alessi, il cane Puppy di Magis, e tanti altri.

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Dopo questa sala, camminando su un soffice tappeto verde, si accede al vero e propio percorso espositivo suddiviso in cinque aree tematiche: Arredi, a cura di Maria Paola Maino; Giochi, a cura di Luca Fois con Renato Ocone; Architetture, a cura di Fulvio Irace; Segni, a cura di Pietro Corraini; Maestri, a cura di Monica Guerra.

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Sono rimasta davvero senza fiato, entrando, nel vedere un’intera parete con tantissimi cavallucci a dondolo, tutti provenienti dalla collezione Marzadori di Bologna. Il più bello? Il cavalluccio marino del 1910 (lo vedete nella fotografia in basso a destra).

Molto interessante poter vedere l’evoluzione, in più di un secolo, della concezione e della progettazione dell’arredo per il bambino: da un inizio quasi spartano e punitivo, quando ancora il bambino era considerato solo un piccolo adulto, fino alle prime coloratissime seggioline di Kartell degli anni ’60, o ai prodotti Magis degli anni 2000.

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Attenzione: se andate a vedere la mostra con bambini molto piccoli, potrebbe essere impegnativo per voi trattenerli dal toccare i giocattoli nella sezione “Giochi”: sono tutti esposti, giustamente, ad altezza bambini, e senza protezioni (salvo quelli di Munari, a cui è dedicata un’intera vetrina). Ci sono persino, e li ho avuto un tuffo al cuore, le magnifiche”sorpresine” che noi bambini negli anni ’80 trovavamo nelle merendine del Mulino Bianco, e accuratamente collezionavamo.

Tutte a portata di manina!

Ma non preoccupatevi, perchè l’attenzione dei più piccoli sarà sicuramente catturata dall’enorme balena rosa che troneggia nella sala, accanto, chiaramente, alla sezione dedicata al burattino più famoso al mondo: Pinocchio!

Nel suo ventre, comodamente sdraiati sui cuscinoni, si può vedere una selezione delle prime animazioni italiane per bambini, inizialmente vincolate al Carosello e alla sua pubblicità, o alle sigle dei programmi televisivi, e solo negli anni ’70 divenute autonome da quel mondo.

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Non meno interessante, per chi lavora nelle scuole, è la sezione dedicata alle architetture, dai primi progetti degli anni ’30 di Terragni, fino all’eccellenza emiliana di Reggio Children con lo splendido asilo nido di Mario Cucinella.

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Non poteva non emozionarmi la penultima sezione della mostra, dedicata all’editoria per l’Infanzia con tantissimi libri da sfogliare e soprattutto alcune tavole di disegni originali che ti lasciano senza fiato, fra i quali gli animali di Enzo Mari de “Il gioco delle favole”. Io possiedo tuttora questo gioco, che mi porto dietro dagli anni ’70 e le cui figure da piccola mi affascinavano tantissimo!

Qui finalmente i bambini possono giocare. Con cosa?

Con la divertentissima app Extrapop caricata su tablet collegati a schermi giganti, un gioco nel gioco!

Ma possono anche leggere, toccare e guardare tutti i libri, accuratamente selezionati da Corraini.

Infine possono provare la buffa applicazione sonora ispirata al gioco “Guardiamoci negli occhi” di Munari, realizzata dal talentuoso Lorenzo Bravi.

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Infine, l’ultima parte della mostra è dedicata a quelle figure fondamentali che hanno cambiato con le loro potentissime intuizioni il modo di fare didattica nella scuola italiana: naturalmente prima fra tutte Maria Montessori, ma anche Don Milani, Mario Lodi e tanti altri coraggiosi maestri della nostra storia. Potete godervi questa sessione mentre i bambini si divertono nell’ultima stanza con il Lego e con il gioco magnetico di Guido Scarabottolo.

Una mostra dunque davvero consigliatissima, sia che siate adulti ancora un po’ bambini, sia che siate nostalgici dei giochi della vostra infanzia, o che siate degli addetti ai lavori, e sia se avete dei bambini (dai 5 anni) e volete passare un piacevole pomeriggio in Triennale a Milano!

Tutte le info, gli orari e i costi li trovate qui! Hope you enjoy!

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