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Il circo di Calder

Oggi ospitiamo su GiocaGiocaGioca  Silvia Andreozzi, co-founder ed editor di Zebrat, uno spazio web dove si scrive, si legge e si parla di arte e didattica, per “addetti ai lavori” ma anche per tutti gli appassionati!

Silvia ci parla di un artista che adoro : Alexander Calder, conosciuto per i suoi mobiles, ma anche creatore di un’opera molto, molto particolare…

 Ma facciamocela raccontare da Zebrart: “Fare arte giocando o giocare con l’arte? Si può fare!”

Ce lo insegna uno dei più grandi e gioiosi maestri della storia dell’arte contemporanea: Alexander Calder!

Calder nasce in America, da una famiglia d’artisti : la mamma ed il nonno lo incoraggiano fin da piccolo a fabbricare giocattoli per sé e per la sorella con materiali di scarto, filo di metallo, perline e rimasugli di stoffe. Dopo un laura in ingegneria, decide di dedicarsi alle arti visive. Mentre studia, collabora con la National Police Gazette, per la quale realizza alcune illustrazioni dello storico circo dei Barnum&Bailey.

Locandina del circo
Illustrazione di Calder

Nasce probabilmente da questa esperienza la sua passione per il circo e anche per le performance, di cui è un precursore!

Il circo di Calder conservato al Whitney Museum

Ma è a Parigi negli anni 20, che questa sua passione diventa concreta. Scrive lo stesso Calder :

Il primo anno che ero a Parigi  ho incontrato un serbo che sosteneva di essere nel commercio dei giocattoli e mi assicurò che si poteva guadagnare da vivere inventando giochi meccaniciHo cominciato subito usando il fil di ferro come materiale principale ed aggiungendo ogni sorta di cose. Il legno combinato con il filo (con cui facevo le teste, le code e le zampe degli animali, così come le loro parti articolate) era diventato il mio standard. Un amico mi suggerì di fare dei personaggi interamente di fil di ferro e fu allora che iniziai a fare quella che ho chiamato “Scultura di fil di ferro” , e a Montparnasse hanno cominciato a chiamarmi “Il Re del Fil di Ferro”.

The brass family di Alexander Calder

Fil di ferro, appunto, ma anche stoffe,cuoio, tappi di sughero, metalli, carta, cordicelle ed objets trouvés, tutti sapientemente assemblati: così Calder crea i suoi primi personaggi animati. Nel frattempo il serbo dei giocattoli sparisce dalla circolazione, ma l’entusiasmo di Calder per le sue invenzioni è ormai irrefrenabile! Ci lavora due anni e ricrea il suo personalissimo modellino di circo.

Per trasportalo gli occorrono ben cinque valigie!

Calder allestisce la scena

Nel circo Calder ci sono clown, acrobati, prestigiatori, domatori e bestie feroci, circa 70 personaggi in tutto, funzionanti per mano dello stesso artista che, oltre a ricreare il tendone, il trapezio  e l’arena circense si diverte a portare in giro la sua opera e a inscenare veri e propri spettacoli con le sue creazioni .

Uno dei modellini del circo di Calder

Ogni volta è un nuovo show, tessuto su un canovaccio fisso di numeri e movimenti che le sue piccole opere possono compiere: la danzatrice del ventre ruota sensuale su se stessa, il domatore infila la testa nella bocca del leone, gli acrobati saltano sui trapezi, e così via. E’ lui che interpreta tutte le parti, commenta lo spettacolo, suona gli strumenti da lui stesso realizzati.

Il circo Calder ha un successo strepitoso, lo vogliono vedere tutti

Davanti al suo studio si fa la coda! Mirò, Duchamp, Mondrian, Legér, Man Ray fra il pubblico. Calder continuerà a lavorarci per tutta la vita, aggiungendo personaggi e trasportandolo attraverso i continenti nelle sue cinque pesanti valigie.

Uno dei modellini del circo di Calder

Nato come un giocattolo, consunto da tutte le rappresentazioni dell’artista, oggi il Circo Calder è un’opera d’arte ed è conservato al Whitney Museum of American Art di New York. E’ stato oggetto di un delicato e particolare intervento di conservazione e ripristino che ha visto coinvolti restauratori specializzati del museo.

Noi di Zebrart abbiamo deciso di parlare proprio del Circo Calder perché siamo convinte che il gioco ed il divertimento siano le basi più solide che si possano fornire a grandi e piccini per apprendere!
Arte, storia, artigianato e narrazione sono tutte caratteristiche che possiede questa fantastica opera, che può essere lo spunto per la creazione di mille laboratori didattici, per scuole, musei o semplicemente per inventare tanti tanti tanti giochi con i vostri bimbi a casa! 

E noi di GiocaGiocaGioca ringraziamo tutto il team di Zebrart per questo post!

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