Come si fa a parlare ad un bambino di quel grande e spaventoso mistero che è la morte?

Come si può confortarlo davanti alla terribile consapevolezza che anche la mamma, ad un certo punto, potrebbe non esserci più?

Me lo sono chiesta anche io durante questo lungo anno ancora in corso. Sono stati mesi difficili, durante i quali ho perso alcune persone care, e altre si sono ammalate. Mio figlio mi ha vista piangere spesso… Ha collegato, per la prima volta nella sua tenerissima vita, la malattia alla morte e la morte alla perdita. E ha cominciato ad essere spaventato.

Talmente tanto che se ne sono accorte anche le maestre.

E’ stato proprio grazie ad esse che ho scoperto questo piccolo e delizioso libro che mi hanno consigliato di leggergli e di cui oggi ti voglio raccontare nella mia rubrica di consigli di lettura “senza pretese”.

Ecco dunque “Polvere di stelle“, scritto da Stefano Bordiglioni per Einaudi Ragazzi e illustrato con grande dolcezza e poesia da Alessandra Cimatoribus (non si poteva scegliere una mano più adatta per questo tema e per il tono con cui viene trattato). Conosco personalmente l’autore Stefano Bordiglioni, di cui ho illustrato “L’infermiere del drago”, sempre per Einaudi Scuola, ed è la persona deliziosa ed ironica che traspare dai suoi libri.

Per chi è laico, come me, è sempre difficile affrontare questo tipo di temi come l’origine della vita o la morte, con il proprio figlio. A volte ricorro alla spiegazione scientifica , che soddisfa entrambi solo in parte: ad un bimbo non può bastare solo questa risposta. E in fondo nemmeno ad un adulto, per quanto razionale… Dunque negli anni mi sono formata una teoria che è un po’ un miscuglio poetico di tante idee : energie dell’universo, reincarnazione, karma, madre natura e nichilismo, a seconda dello stato d’animo e delle circostanze.

Dunque quando ho letto questa storia, ho trovato confortevole che Stefano mettesse un po’ in ordine questa mia confusa teoria. E ho trovato logico che anche per lui tutto partisse e arrivasse lì, nel grande mistero che è per me l’Universo, e quelle stelle silenziose che lo popolano.

Ma cominciamo a sfogliare questo piccolo ed importante libricino, caldo ed accogliente come l’abbraccio di una mamma: non ha una vera trama, ma è un lungo e affettuoso dialogo fra una madre e un figlio, come è capitato o capiterà a ciascuna di noi di avere.

Come è naturale che sia, non si può parlare di morte senza parlare di vita.

Ed è proprio così che comincia questa storia, con la prima domanda del piccolo protagonista curioso: – Mamma, ma io dov’ero prima di nascere?

 Su una stella piccolo mio

Quale grande forza si muove fra le stelle e gli esseri umani? L’amore, naturalmente.

E così la mamma spiega al bambino che lei e suo padre lo volevano così tanto che hanno costruito una lunga scala per andarlo a prendere sulla stella dalla quale lui li stava chiamando, stanco di starsene lassù tutto solo.

La logica del bambino è ferrea e le sue domande sono veloci, come i suoi pensieri. Così ogni deduzione porta a nuove domande: questa cosa delle stelle vale per la mamma e il papà? E vale anche per qualunque altra specie vivente? Sì, e le risposte della mamma arrivano ogni volta come una carezza: anche il papà e la mamma hanno la loro stella, e anche il gattino briciola e i suoi genitori.

Con la leggerezza del gioco, per qualche pagina mamma e figlio elencano le specie viventi, fino a quando il piccolo protagonista non arriva alla nuova e più importante domanda di tutto il libro: – E che succede quando un fiore appassisce?

Con un delicato passaggio ecco dunque che mamma e figlio arrivano a parlare della morte a cui tutti gli esseri viventi vanno incontro. Naturalmente anche gli uomini:

 E quando muore una persona che succede?

“Succede che quella persona ritorna sulla sua stella e aspetta: prima o poi la sua mamma e il suo papà ricostruiranno una scala altissima e torneranno a cercarla.”

Ecco dunque la prima grande rassicurazione della mamma: si nasce, si muore, si rinasce, in un grande ciclo naturale che chiamiamo vita.

Ma dopo un concetto così difficile da elaborare, subito la mamma introduce un nuovo gioco per dissipare la paura: si rinasce anche qualcosa di diverso dalla propria specie. Rondinotto, cavallino, dinosauro e così via. Quante volte abbiamo sentito i bambini giocare con l’immaginazione ad essere un animale? Stefano Bordiglioni ne è consapevole, li conosce i piccolini, ci lavora (è un insegnante) e sa cosa pensano e cosa provano.

Il gioco fra mamma e bambino continua, con divertente digressioni sulla pizza, cibo preferito dal piccolo protagonista. Ciò che conta, in tutto questo divagare è che sempre e comunque di qualunque reincarnazione si tratti, i ruoli restano gli stessi, nel presente e nel futuro: mamma, papà e figlio, con tutto l’amore che li lega.

Ecco infine l’ultima ma non meno importante domanda del bambino: morte significa allontanamento, significa perdita…e che succede se a morire è proprio la mamma?

E se tu muori prima di me , mamma, che succede?

Succede che torno sulla mia stella, piccolo mio, e lì ti aspetto. Me ne starò buona buona a vederti crescere. Ti vedrò diventare un uomo e sarò felice quando nasceranno i tuoi piccoli. Ti farò compagnia dalla mia stella, durante la tua vecchiaia. E poi, quando sarai vecchio, stanco e soddisfatto della tua vita, anche tu tornerai ad essere polvere di stelle. Allora io verrò a cercarti sulla tua stella. Saremo di nuovo mamma e figlio: io magari una bellissima mamma pesce e tu un meraviglioso pesciolino.

Esiste una rassicurazione più importante da dare ad un bambino di fronte al mistero della morte? No, ha bisogno proprio di questo, e ne abbiamo bisogno anche noi, anche se non ci crediamo magari fino in fondo: non ci perderemo mai, ci ritroveremo sempre, ci ameremo sempre…

e scopriremo insieme come si sta da pesci!

Grazie a Stefano Bordiglioni per questo meraviglioso libricino. Consiglierei ad Einuadi Ragazzi di ristamparlo come albo illustrato con copertina rigida, in formato grande, perchè lo trovo davvero uno strumento prezioso (noi che crediamo ancora che i libri possano aiutarci ad affrontare la realtà) e le illustrazioni di Alessandra sono stupende e meritano una pagina più ampia.

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