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Una mostra da non perdere: The Art of the Brick

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Sono andata a visitare per voi una mostra davvero strepitosa di cui oggi vi voglio assolutamente parlare!

The Art of the Brick, questo il nome dell’esposizione, ha infatti inaugurato a Milano il 19 ottobre, dopo aver già girato mezzo mondo. Si tratta di più di 100 sculture interamente realizzate con i mattoncini Lego dall’artista americano Nathan Sawaya.

Giovane avvocato newyorkese, nei primi anni 2000 lascia tutto per coltivare la sua passione per la scultura e lo fa usando il materiale più semplice e reperibile che una persona comune possa trovare: i Lego (come dice lo stesso Sawaya, quasi nessuno ha un blocco di marmo in casa… e come dargli torto?).

Lo studio del suo appartamento si trasforma: compaiono un grande tavolo dove schizzare e progettare le sculture e un’intera parete di scatole di mattoncini, rigorosamente suddivise per colori.

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La sovrapposizione di tantissimi strati di Lego sommata al fatto che sono tutti dello stesso colore crea l’incredibile effetto ottico di superficie curva, e le figure umane o animali così ottenute ricordano quasi i primissimi rendering 3D.

Questa la tecnica di Sawaya. Le stanze buie della mostra e l’illuminazione concentrata sui soggetti fanno il resto, e l’effetto è davvero da “bocca spalancata”!

La mostra è suddivisa in diverse sale, ognuna con un tema diverso, sviluppato in modo semplice ed immediato, per qualunque fascia di età; in buona sostanza si può andare a vedere The Art of the Brick con tutta la famiglia, dal nonno al neonato!

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Dopo una piccola introduzione sulla filosofia di vita di Sawaya e un piccolo omaggio all’Italia si comincia con quella che a mio parere è la sala più bella, quella delle opere d’arte, tutte molto riconoscibili e per questo più sorprendenti, perchè si può facilmente fare il confronto mentale con l’originale. Sculture, ma anche dipinti sono riprodotti qui, con quei classici piccolissimi pezzettini Lego che normalmente finiscono abbandonati sul fondo dello scatolone, e con cui, scopriamo, ci si può invece anche riprodurre un Monet o un Rembrandt.

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L’opera che diverte di più è forse l’Urlo di Munch, davanti al quale diventa impossibile non scattare fotografie e selfie. A proposito di fotografie, la mostra è il paradiso per chi ne è appassionato: si può scattare ovunque, e ho visto parecchie persone con macchine professionali al collo. Anche mio figlio si è divertito moltissimo, in questo senso.

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La mostra prosegue con una serie di sculture umane che rappresentano, in parte, la paure più profonde dell’artista, e in parte le sue aspirazioni esistenziali, spesso manifestate con brevi massime associate alle opere d’arte.

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Nuota controcorrente! Segui la tua strada! Trova il coraggio dentro di te!

L’ultima sala, devo dire, è quella che mi ha interessato di più perchè presenta un progetto nuovo a cui sta lavorando l’artista: “In Pieces” è una collezione di composizioni realizzate con fotografie in studio e sculture di Sawaya. In buona sostanza vengono inserite nelle foto progettate ad hoc dall’artista le sue sculture, che diventano un elemento reale della composizione. Il più spettacolare è il vestito rosso che si scompone nei suoi mattoncini, indossato da una malinconica ragazza davanti ad un cinema newyorkese. Spero che l’artista continuii in questa direzione!

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Nathan Sawaya non è l’unico l’artista ad usare il Lego per creare sculture!

E’ balzato alle cronache poco tempo fa il caso dell’artista cinese Zhao, di cui una scultura Lego del valore di 15mila dollari fu distrutta da un bambino che ci si arrampicò sopra per fare una fotografia!

Attenzione dunque anche quando visitate coi vostri piccolo The Art of Brick, perchè le sculture non hanno protezione ma non vanno assolutamente toccate!

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Per ovviare a questo irresistibile impulso alla fine della mostra una grande sala accoglie i bambini, con due grandissime vasche piene di mattoncini (sia grandi che piccoli) con cui giocare liberamente. Una parete è anche dedicata ai videogiochi Lego a disposizione dei visitatori.

La mostra è aperta fino al 29 gennaio! Tutte le info su prezzi ed orari le trovate qui! Vi consiglio di andare prestissimo, per evitare lunghe code.

Se venite da fuori Milano vi suggerisco poi una tappa in Paolo Sarpi, la Chinatown di Milano: vicinissima alla Fabbrica del Vapore, potete trovare molti posti economici in cui pranzare, e divertirvi nei negozi multietnici!

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